Migliori tiralatte portatili: guida all’acquisto e costi

Mamme moderne, mamme di una volta: cosa hanno in comune? Sicuramente, il desiderio di nutrire i propri figli nel modo migliore. E tutti sappiamo che il modo migliore è il latte materno, ma siamo anche consapevoli che l’allattamento al seno richiede tempo e tranquillità. Sono due cose che al giorno d’oggi spesso mancano. Allora, per offrire ugualmente al nostro bimbo il latte materno, perché non pensare ad un tiralatte? Meglio ancora se è un tiralatte portatile.

Tiralatte portatile: il valore del latte materno

Colazione, pranzo, cena, spuntini: il latte materno per il bimbo è tutto. E’ una vera e propria meraviglia, che contiene tutte le sostanze necessarie al bebè per crescere bene e tutti gli anticorpi necessari a difenderlo dalle malattie. Fino ai sei mesi di vita non gli serve altro. Se mamma e bimbo lo desiderano, l’allattamento può continuare anche oltre, integrandosi con lo svezzamento. Anche per la mamma l’allattamento è una protezione importante, dato che riduce il rischio di sviluppare alcune forme di tumore e di malattie cardiocircolatorie.

Il tiralatte è un aiuto

Per tutto ciò, sono molte le mamme che desiderano evitare di ricorrere ai latti artificiali. Ricordiamo che in base al Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, i latti artificiali si definiscono in modo più corretto proprio come “formule per lattanti” o “sostituti del latte materno”. Se per motivi di vario genere non possiamo essere disponibili in modo costante per le poppate, il tiralatte ci viene in aiuto. Una volta estratto il latte, possiamo conservarlo adeguatamente nel frigo o nel freezer. Un altro familiare o la baby-sitter lo somministrerà poi al bimbo tramite biberon.

Tiralatte: i due gruppi

Possiamo suddividere i tiralatte in due grandi gruppi: i modelli manuali ed i modelli elettrici. I modelli manuali sono i primi ad essere stati inventati. Sono azionati manualmente tramite una maniglia, quindi sono più lenti e meno potenti rispetto a quelli elettrici. Consentono l’estrazione di una minore quantità di latte, più o meno ciò che basta ad una o due poppate. Sono leggeri, facilmente trasportabili ed economici. Possono includere alcuni optionals: biberon, tettarelle, coppe per il seno di varie misure. Oltre la necessaria igiene non necessitano di altra manutenzione, ma potrebbero essere “faticosi” da azionare proprio in quanto manuali. Sono indicati in caso di necessità sporadiche di estrazione del latte.

Tiralatte elettrico

I modelli elettrici funzionano grazie ad un motorino alimentato a corrente di rete o batteria, perciò risparmiano alla mamma qualsiasi fatica. Sono più veloci e potenti: riescono ad estrarre maggiori quantità di latte in poco tempo. Esistono anche in versione “doppia”, ossia con la possibilità di estrarre latte dai due seni contemporaneamente. Sono tuttavia più pesanti, rumorosi e costosi rispetto ai modelli manuali. Anche in questi modelli troviamo una serie di accessori utili alla conservazione e somministrazione del latte in un secondo momento. Sono indicati quando l’estrazione del latte è molto frequente: tipico il caso in cui la madre rientra al lavoro e lascia a casa il latte per il figlio.

Tiralatte portatile: in quali casi

Ci sono alcune situazioni in cui dobbiamo portare il tiralatte con noi. La più classica è se ci allontaniamo da casa con il bimbo per un periodo di ferie. Come tutte le cose, la pratica facilita. Molte mamme, dopo i primissimi tempi, allattano il loro bebè in qualunque posto e modo. Ugualmente, molte mamme tirano il latte nelle situazioni più incredibili: lavorando al pc, sedute a pranzo, giocando con altri figli, persino in ufficio. Il tiralatte diventa quasi una parte del corpo, ed in questi casi deve avere dei requisiti precisi. Vediamo i principali.

Tiralatte portatile: requisiti comuni

A prescindere dal modello manuale o elettrico, è importante che un tiralatte portatile sia facilmente smontabile ed igienizzabile proprio perché fuori casa questa operazione può essere più difficile. Deve essere quindi composto da pochi pezzi, possibilmente grandi. Deve includere sacche o bottiglie sigillabili per la conservazione del latte e coperchio per il trasporto. E’ importante la presenza di una borsa termica, utile per il trasporto e per la conservazione del latte. Altrettanto fondamentale la possibilità di poter ruotare la posizione delle coppe per il seno per avere la possibilità di estrarre il latte nella posizione più confortevole. Questo aspetto è essenziale fuori casa, in luoghi in cui i nostri atteggiamenti sono forzatamente diversi dal solito.

Tiralatte portatile: altri elementi

Istintivamente, ci viene da pensare che un modello manuale sia più leggero di uno elettrico. Questo non è sempre vero. Ci sono modelli manuali che pesano 300-400 grammi, ma esistono anche modelli elettrici intorno ai 300 grammi. Oltre al peso, incide il design più o meno compatto. Ma sono altri gli elementi fondamentali. Se pensiamo ad un modello elettrico, è fondamentale che sia il più silenzioso possibile per non disturbare eventuali estranei. Deve funzionare a batteria, ed avere un’ottima autonomia. Esistono modelli elettrici con un attacco USB per facilitare le possibilità di ricarica. Un modello doppio potrebbe essere più ingombrante, ma dimezza il tempo di estrazione. Questo è utilissimo se pensiamo di utilizzare il tiralatte sul posto di lavoro o in viaggio.

Un ulteriore elemento utile nei modelli portatili sono le coppette assorbilatte, utilissime per evitare “incidenti imbarazzanti” sui vestiti della mamma!

Conclusioni

Di per sé, tutti i tiralatte sono portatili. Per trovare il modello migliore per noi, dobbiamo evitare di focalizzarci solo sul peso. E’ più utile valutare attentamente le nostre esigenze principali e combinarle con le caratteristiche dei singoli modelli in commercio.

Laura Daveggia è nata nel 1962 a Venezia, città in cui vive. Amante di musica classica, lettura e scrittura, ha pubblicato diversi articoli, sia online che cartacei, e due libri. Per breve periodo ha collaborato con Metropolitan Magazine e Fidelity House. Attualmente collabora con il blog “The Web Coffee” e con la rivista “Profilo Salute”.

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