Attaccare il figlio al seno è il gesto più spontaneo che ogni madre compie in tutti i mammiferi: quindi, anche negli esseri umani! Dalla notte dei tempi, l’allattamento al seno è il modo più naturale e completo per nutrire i cuccioli, garantire loro tutto ciò di cui hanno bisogno e rinforzare la relazione con la madre. Ma se in alcuni casi l’allattamento al seno diventa un problema, come fare? Prima di ricorrere ai latti artificiali, possiamo pensare ad un tiralatte. Vediamo quale può essere il tiralatte migliore.
Tiralatte migliore: importanza di allattare
L’OMS ed il Ministero della Salute raccomandano di avviare l’allattamento al seno subito dopo la nascita, e di proseguirlo almeno fino al sesto mese di vita compiuto. Ma se mamma e bambino lo desiderano, è una preziosa abitudine da proseguire pure dopo lo svezzamento, anche fino a uno-due anni di età. Il latte materno è un alimento completo, sempre disponibile, alla temperatura giusta ed a “chilometro zero”. Cosa non indifferente, è gratuito! La sua composizione varia nel tempo adattandosi alla crescita del bimbo.
Benefici per mamma e bambino
Il latte materno è un alimento completo e protegge il bambino da malattie e infezioni, allergie, malattie metaboliche. Per la madre, riduce il rischio di tumore al seno ed all’ovaio ed aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza. Rinforza e migliora la relazione madre-bambino iniziata in gravidanza. Le controindicazioni sono pochissime, e sono legate a particolari malattie della mamma o del bambino.
Tiralatte migliore: quando non si può allattare
In alcuni casi, per esempio quando la madre deve riprendere il lavoro, quando il bimbo frequenta il nido sin da piccolissimo oppure è ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale, il tiralatte può essere uno strumento prezioso. E’ noto infatti che il latte viene allattando, anche nelle madri che inizialmente ne hanno poco. Se il bimbo non poppa, il latte diminuisce: l’uso del tiralatte ne mantiene ed ottimizza la produzione. Esistono diversi tipi di tiralatte: cerchiamo di orientarci.
Tiralatte migliore: modelli manuali
Storicamente sono i primi nati. Di solito leggeri ed economici (poche decine di euro), sono facilmente trasportabili. Sono indicati quando è sufficiente estrarre poco latte, per una o due poppate giornaliere. Sono più silenziosi; l’estrazione del latte è più lenta e può essere effettuata con una mano sola. E’ importante valutare il design del singolo modello, in quanto condiziona la posizione in cui dobbiamo metterci per estrarre il latte. Una posizione che per noi sia comoda e pratica ci facilita l’operazione.
Tiralatte migliore: modelli elettrici
Più potenti e rapidi, sono meno faticosi per la mamma. Sono anche più ingombranti, dato che hanno la base-motore, e più costosi: arrivano anche a qualche centinaio di euro. Sono indicati quando si debba estrarre una maggiore quantità di latte, e più volte al giorno. Se la madre deve andare al lavoro, sono perfetti perché le consentono di estrarre molto latte in poco tempo. Il latte può essere poi conservato con le dovute modalità. Alcuni modelli offrono la possibilità di estrarre latte da entrambi i seni contemporaneamente, risparmiando ulteriore tempo. La forza di estrazione può essere regolabile. I modelli più impegnativi di tiralatte elettrico sono in genere ad uso ospedaliero per situazioni particolari. Sono noleggiabili in caso di utilizzo domestico per situazioni specifiche.
Tiralatte migliore: gli accessori
A prescindere dal modello manuale o elettrico, è importante valutare anche quali e quanti accessori sono inclusi nel tiralatte. La presenza di accessori evita ulteriori spese in futuro. I modelli migliori offrono una o più tettarelle, oppure biberon, o le coppette assorbilatte da applicare sul seno per non macchiare gli abiti. I modelli elettrici dovrebbero essere alimentabili a batteria e a corrente.
Tiralatte migliore: i vantaggi
L’utilizzo di un tiralatte offre numerosi vantaggi. Primo, è possibile fornire al bebè il latte materno anche se la mamma non è presente, con tutti i vantaggi che ne derivano. I latti artificiali infatti, per quanto ottimizzati, non sono assolutamente paragonabili a quello materno. Inoltre, partner e familiari possono in tal modo “condividere” l’allattamento. Nei casi in cui la produzione di latte sia superiore alle esigenze del bambino, è possibile tirare il latte e conservarlo per il futuro. Ricordiamoci che esiste anche la possibilità di donare il latte: in Italia esistono 32 banche del latte umano donato. Si occupano di raccogliere, conservare e distribuire il latte materno donato, utilissimo nei casi di bimbi pretermine o in situazioni critiche per vari motivi.
Conclusioni
Abbiamo visto le principali caratteristiche dei vari modelli. E’ bene controllare sempre che quello prescelto sia facile da usare e da pulire. Fondamentale valutare che le coppe di plastica da applicare al seno siano confortevoli e selezionabili tra varie misure, così da poter scegliere quella più adatta. I criteri di scelta dipendono dalle preferenze della madre, in base alle necessità proprie e del bambino, al motivo dell’utilizzo e all’organizzazione familiare.