Cosa valutare per scegliere un tiralatte per chi ha la mastite: info e modelli

Il tiralatte è un dispositivo che può essere molto utile, non solo alle mamme che decidono di non procedere nell’allattamento al seno, ma anche per quelle che per un certo lasso di tempo più o meno lungo non possono affrontarlo per problematiche di vario genere, come ad esempio la mastite creata da un ingorgo mammario.

Ma per saperne di più, continua pure nella lettura.

Cos’è un tiralatte

Il primo passo da compiere è chiarire cosa sia un tiralatte. Quando si parla di tiralatte, ci si riferisce a un apparecchio in grado di riprodurre in maniera fedele la suzione del neonato, permettendo alla mamma che non può o che non vuole, di nutrire il piccolo con il proprio latte, anche senza attaccarlo al seno. Ogni mamma sa bene quanto il latte materno sia importante per il bambino, tanto che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo, se possibile al seno, fino ai 6 mesi del piccolo.

Il tiralatte permette di fare questo anche nel caso in cui l’allattamento al seno non sia possibile. La parte principale del tiralatte è la coppa che deve essere poggiata alla mammella per procedere all’estrazione del latte. Molto importante è che il cono in essa contenuto al cui interno si poggia il capezzolo non dovrà essere nè troppo grande nè troppo piccolo, per evitare che ci siano danni al tessuto mammario.

Quando il tiralatte viene avviato e poggiato al seno materno, è in grado di riprodurre in maniera fedele la suzione del bambino. Come probabilmente già sai la produzione aumenta e diminuisce a seconda del fabbisogno del bambino stesso, più si attacca al seno, maggiore sarà la produzione di latte e con il tiralatte si attiva lo stesso processo.

Tipologie di tiralatte

Insomma il tiralatte è ciò che permette l’allattamento con latte materno, anche nel caso in cui questo non sia effettivamente possibile. Ma quanti modelli è possibile trovare in commercio? In realtà sono molti e si distinguono tra loro per il tipo di funzionamento. A tal proposito è possibile suddividere questa tipologia di prodotto in 2 gruppi principalmente:

  • manuale: non dotati di motore elettrico, possono essere portati ovunque, ma sono sconsigliati per quelle mamme che vogliono utilizzare esclusivamente il tiralatte per allattare il piccolo con latte materno. Se ne consiglia l’acquisto nel caso in cui si abbia bisogno del tiralatte in maniera sporadica;
  • elettrico: all’interno di questa tipologia si possono distinguere quelli con fili, quelli a batteria che possono essere portati anche in vacanza e infine quelli a doppia estrazione. Estremamente semplici da utilizzare, purtroppo sono anche costosi, ma non vuol dire che non se ne possano trovare a buon mercato o comunque non sia possibile noleggiarli. Per l’attivazione non c’è bisogno della propria forza fisica per far muovere lo stantuffo, ma è sufficiente spingere il pulsante di accensione e l’estrazione avverrà in maniera automatica

Quando si utilizza il tiralatte

Sono diverse le motivazioni che possono spingere la mamma all’utilizzo di un tiralatte, che sia esso manuale o elettrico, poco conta. Ci sono ad esempio delle donne che proprio non se la sentono di attaccare il piccolo al seno, ma non per questo non gli permettono di nutrirsi del loro latte e quindi utilizzano il tiralatte. Ma si possono anche presentare casi in cui l’utilizzo dell’apparecchio è indispensabile:

  • nascita pretermine;
  • gemelli;
  • patologie post-natali;
  • rientro a lavoro a poco tempo dalla nascita;
  • ragadi;
  • mastite

La mastite

Lasciando da parte i casi in cui la stessa mamma decide di non allattare al seno il bambino, ci sono casi in cui le problematiche derivano proprio dal latte o meglio da una sua errata espulsione dal condotto mammario. Questo è quello che succede quando una donna soffre di mastite.

Questa problematica non si presenta in maniera esclusiva dall’allattamento, ma il 90% delle donne, affette da mastite sono in allattamento. Diversi sono le possibile cause della mastite in allattamento come ad esempio: una posizione errata assunta dal bambino durante la poppata, allattamento non frequente (succede spesso quando il piccolo inizia a dormire tutta la notte), allattamento preferenziale da un solo seno, eccessiva pressione sul petto.

In tutti questi casi è possibile che si presenti la mastite e questo rende quasi impossibile l’allattamento. La stasi del latte crea un ingorgo con relativa infiammazione mammaria dovuta all’eccessiva pressione che il latte compie all’interno del seno.

I sintomi

Come è possibile capire se si è affetti da mastite? Dolore e gonfiore del seno con sensazione di dolore, che peggiora al contatto; presenza di una massa dura nella mammella, un malessere generale, bruciore nel momento della poppata, arrossamento del seno, perdita di sangue dal capezzolo fino ad arrivare alla comparsa di febbre superiore ai 38 gradi.

In tutti questi casi, per permettere al latte di fuoriuscire in maniera migliore, allora puoi decidere di utilizzare il tiralatte. Potrai decidere di avvalerti di questo dispositivo in maniera costante per tenere in buona salute la mammella, oppure in maniera specifica al presentarsi della problematica.

Nata a Torre del Greco in provincia di Napoli il 24 settembre 1990, dopo il diploma al Liceo delle Scienze sociali la mia istruzione ha subito una virata verso la Facoltà di Economia, che ho abbandonato a 6 esami dalla laurea, ma che prima o poi finirò. Amante della scrittura e della lettura, ho intrapreso la mia carriera da Copywriter quando aspettavo il mio gioiello Lorenzo Maria e da allora non ho fatto altro che studiare e migliorare nel mio campo.

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