Tiralatte migliore: elettrico, manuale, a ventosa singola, doppia, recensioni, opinioni sui migliori tiralatte

L’allattamento al seno è una pratica ancestrale. Fin dalla notte dei tempi il bambino appena nato è stato istintivamente portato verso il seno della madre e, come se sapesse già cosa fare, spinto al capezzolo per nutrirsi con il latte materno prodotto durante i nove mesi della gravidanza.

Il momento dell’allattamento è inoltre molto intimo. Si crea una connessione particolare e quasi magica tra la madre ed il bambino che, anche grazie a questa pratica, sono legati indissolubilmente.

Il latte materno è inoltre ricchissimo di nutrienti e di sostanze di cui il bambino ha assoluto bisogno. È il latte migliore perché protegge il piccolo anche da eventuali malattie ed infezioni relative alla nascita. Con il tempo però si è compreso quanto in realtà questa pratica, per quanto sia naturale, può anche essere difficile e che molte donne hanno molta difficoltà nel praticarla

Subito dopo il parto, soprattutto quello naturale, il bambino viene posizionato in braccio alla madre, per fargli sentire la vicinanza al suo grembo. Una volta lavato e sistemato, si procede con il nutrimento e si prova appunto a far attaccare il bimbo al seno della sua genitrice.

Quando l’attaccamento non è così semplice

In alcuni casi nel giro di pochi minuti il bambino inizierà a succhiare e man mano che i giorni passano, la madre produrrà latte in abbondanza per nutrirlo. In tanti altri casi però il processo risulta meno semplice e magari il bambino dovrà essere accompagnato al seno, non vi si attaccherà o la madre non avrà prodotto latte abbastanza per poterlo nutrire.

Questi casi sono all’ordine del giorno e di certo se non accade l’attaccamento al seno non significa che il bambino o la madre hanno qualcosa di sbagliato. I motivi del rifiuto del piccolo o delle difficoltà della madre possono essere molti e ciò che resta importantissimo è lasciare che questo processo sia il più naturale possibile.

Va bene provare, fare diversi tentativi e magari usare qualche piccolo espediente per indirizzare il piccolo verso il seno, perché di certo assumere il latte materno è sempre la cosa migliore. Se questo non dovesse accadere, sarebbe assolutamente sbagliato far sentire la madre in colpa o tentare continuamente di portare il bambino al seno facendolo magari piangere, soffrire per la fame o innervosire

L’allattamento al seno è un qualcosa di istintivo, sia per la madre che per il bambino, ma proprio perché guidato dall’istinto, è difficile gestirlo in maniera razionale. E se non accade, beh si farà in altro modo. Anche perché il problema può essere sia fisico che, a volte psicologico.

Consigli per un buon allattamento al seno

Nel momento in cui ci si approccia all’allattamento al seno, è necessario tenere conto di alcuni consigli che possono aiutare in questo momento così delicato.

La mamma deve scegliere la posizione più comoda, seduta, con un sostegno sotto i piedi o sdraiata di lato. Qualunque posizione è valida, l’importante è che la schiena sia ben sostenuta.

È necessario che il bambino abbia il corpo rivolto verso la mamma. Se in braccio, le spalle e il sederino devono essere sostenuti saldamente dall’avambraccio in maniera tale che il collo sia lievemente esteso. È importante che la testa sia allineata al corpo, e cioè che l’orecchio, la spalla e il fianco siano sulla stessa linea

Il naso del bambino dovrà trovarsi ben centrato davanti al capezzolo. A questo punto si dovrà portare il seno al bambino spingendolo con il capezzolo ad aprire la bocca, facendo in modo che il piccolo afferri sia il capezzolo che l’areola mammaria per agevolare la fuoriuscita del latte.

Una volta compiuta l’operazione di attaccamento, è importante assicurarsi che:

– La bocca sia ben aperta;
– Le labbra siano rivolte verso l’esterno;
– La lingua sia posizionata tra il seno e il labbro inferiore;
– Il mento tocchi il seno

Il dolore ai capezzoli è normale,anche se non deve essere eccessivo. Esso potrebbe dipendere dal fatto che il bambino non è ben attaccato. In questo caso è meglio staccarlo e riattaccarlo per fare in modo che la presa sia migliore.

Se il bambino è attaccato in maniera giusta e la poppata sta andando bene, ce ne accorgiamo da alcuni fattori:

  • il ritmo delle poppate e lento e regolare
  • le guance del bimbo sono piene e senza fossette
  • sentiamo il rumore delle deglutizioni

Le mamme hanno bisogno di aiuto

Nei primi tempi subito dopo il parto, una mamma ha bisogno di sostegno ed aiuto, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico. Bisogna ricordarsi che non si è super eroi e che è normale essere stanchi, frustrati o avere sonno. È quindi importante che le persone intorno a noi ci aiutino e ci sostengano, ma soprattutto non ci facciano sentire inadeguate.

Dal punto di vista fisico, bisogna fare molta attenzione in alcune situazioni che diventano un campanello d’allarme per la neomamma:

  • Essere alla prima gravidanza;
  • Aver avuto un parto cesareo;
  • La somministrazione al bambino dei supplementi non di latte materno;
  • Aver usato tettarelle e/o succhiotti;
  • La somministrazione di farmaci alla mamma durante il parto;
  • Problemi di sovrappeso nella madre;
  • Avere i capezzoli piatti o retrattili
  • Aver subito un parto con una fase espulsiva più lunga di 1 ora;

È pertanto utile, in questi casi, farsi aiutare, soprattutto per vivere al meglio la propria maternità e trovare le soluzioni più adatte al nostro caso.

Il tiralatte: cos’è e a cosa serve

Una delle soluzioni più diffuse e più consigliate a chi ha problemi con l’allattamento al seno è l’uso della tiralatte. Questo strumento è infatti in grado, come suggerisce la parola stessa, di tirare in maniera meccanica il latte dal seno materno e di poterlo somministrare al bambino con un biberon e una tettarella.

Si tratta di uno strumento molto antico, pensate che il primo tiralatte apparso sul mercato risale al 1854.

Un prodotto quindi che può essere davvero molto utile in tantissime situazioni che dipendono dallo stile di vita della madre, da problemi nell’attaccamento e il rifiuto del bambino stesso di succhiare direttamente al seno.

Usare la tiralatte è quindi consigliato quando:

  • la madre deve rientrare al lavoro dopo il periodo di maternità. Il latte materno infatti si conserva senza problemi fino a tre giorni nel frigorifero e otto ore a temperatura ambiente. È perciò molto comodo per la madre che vuole continuare a nutrire il bambino con il suo latte, estrarlo prima di assentarsi per il lavoro, facendo poi somministrare il prodotto al bambino dal padre, dalla nonna o da chi se ne prende cura.
  • quando si sa di non poter allattare direttamente. Se sappiamo di dover affrontare un viaggio o di dover andare con il piccolo in un posto dove non possiamo o non vogliamo allattare direttamente al seno, possiamo usare la tiralatte per preparare la nostra dose di alimento al bambino
  • agevolare la suzione per i bambini pigri o prematuri. In alcuni casi infatti il bambino si rifiuta di attaccarsi al seno, ed i motivi possono essere tanti, tra i quali la pigrizia, oppure la nascita prematura. Usando la tiralatte si andrà comunque a nutrire il piccolo con il proprio latte stimolando comunque la produzione di questo alimento che continua in base a quanto ne viene consumato
  • la presenza di un ingorgo mammario, ovvero una problematica dolorosa che consiste nella presenza di una quantità di latte importante che non viene smaltita. Una condizione che può essere dolorosa per la madre che usando la tiralatte può risolverla conservando eventualmente l’alimento, come abbiamo detto prima, se il bambino in quel momento non ne vuole
  • stimolare la produzione di latte materno. Come già accennato, la produzione di latte materno è naturale, ma essa aumenta ogni volta che il latte viene assunto dal bambino. Se il bambino però, per qualsiasi motivo, si rifiuta di succhiare o di attaccarsi, il processo si ferma e la madre produce poco latte. Usare la tiralatte in questo caso non solo aiuta il piccolo, ma spinge le mammelle a produrre più latte continuando a nutrire il bambino con questo alimento prezioso
  • agevolare lo svezzamento, facendo in modo che il bambino si stacchi dal seno e cominci ad alimentarsi in maniera differente, fino ad arrivare allo svezzamento vero e proprio.

In che modo funziona un tiralatte?

Il funzionamento del tiralatte è molto semplice perché va a sfruttare il principio di funzionamento della pompa a vuoto. Sfruttando questo principio si ricrea il sottovuoto naturale che creerebbe la bocca del bambino se succhiasse direttamente dalla mammella.

Questo “sottovuoto” è ricreato grazie ad una ventosa che va posizionata sull’areola mammaria, in maniera tale da essere perfettamente aderente al seno. La ventosa in questione è realizzata in silicone morbido e anallergico, per evitare fastidi alla madre

Il latte estratto finisce in un contenitore di plastica graduato collegato alla ventosa e da qui può essere poi versato nel biberon per poter essere somministrato al bambino o conservato.

Il fatto che il contenitore sia graduato è utile per permetterci di sapere immediatamente quanto latte stiamo somministrando al bambino e se, eventualmente, ha bisogno di un’aggiunta artificiale.

Il processo di estrazione del latte avviene grazie al movimento effettuato dalla madre stessa che stringendo la pompetta, di solito a forma di maniglia, agevolerà la fuoriuscita del latte dal seno

Elettrico o manuale

Sul mercato esistono principalmente due modelli di tiralatte: quello elettrico e quello manuale.

La versione manuale è quella che abbiamo descritto nel paragrafo precedente:

  • un contenitore di plastica dotato di una maniglia ed una ventosa. La ventosa va poggiata sul seno, la maniglia va stretta e azionata dalla madre stessa per agevolare la fuoriuscita di latte che andrà veicolato proprio nel contenitore.

La versione elettrica ha un funzionamento differente:

  • dal punto di vista estetico risultano molto simili a quello manuale perché anche in questo caso abbiamo una ventosa da applicare al seno e un contenitore per raccogliere il latte estratto. Ciò che cambia è il metodo di estrazione perché il tiralatte elettrico è dotato di un piccolo motore che, una volta azionato, procede in maniera automatica all’estrazione del latte. Non sarà quindi la madre a dover stringere la maniglia per stimolare la fuoriuscita dell’alimento.

Le differenze, i vantaggi e gli svantaggi

L’uso del tiralatte, come già detto, è diffuso ed anche molto consigliato perché utile nella quotidianità delle neomamme. La scelta del modello di tiralatte è ovviamente soggettiva e dipenderà dalle esigenze di ognuno.

Vediamo quali sono le differenze tra tiralatte manuale ed elettrico, gli svantaggi e i vantaggi dell’uno e dell’altro.

Il primo punto di differenza tra la versione manuale e quella elettrica del tiralatte è la velocità di estrazione. Con il tiralatte manuale, tutto il processo può rivelarsi lento, soprattutto in proporzione alla quantità di latte estratto. Al contrario, con la versione elettrica del prodotto andiamo ad estrarre in maniera meno faticosa e più veloce una quantità maggiore di latte, tutto quello che in quel momento la mamma ha prodotto

È quindi consigliata la versione elettrica a chi ha uno stile di vita molto attivo e non ha tutto questo tempo da dedicare all’estrazione del latte. Pensiamo a chi lo fa, ad esempio, prima del turno di lavoro, di certo sarà molto più facile poter estrarre il latte in cinque minuti prima di correre in ufficio.

La versione manuale, al contrario, è consigliata per quelle mamme che non hanno particolari problemi con l’allattamento al seno, ma vogliono integrare ed aiutarsi con il tiralatte. Per chi ha uno stile di vita meno attivo e più accomodante, e di conseguenza un tempo maggiore da dedicare a questa operazione manuale. È consigliato a chi ne fa quindi un utilizzo sporadico, anche perché, appunto, più lento.

Il tiralatte manuale è inoltre molto silenzioso, rispetto alla versione elettrica che invece, a causa del motore, emette un rumore di fondo. Questa versione del tiralatte è inoltre economica e poco ingombrante rispetto al modello elettrico.

Quest’ultimo infatti, nonostante ad oggi la tecnologia lo abbia reso il più compatto possibile, è comunque più grande della versione manuale e la presenza del motore elettrico lo rende più costoso.

Ventosa singola o doppia?

Tra le tante caratteristiche del tiralatte possiamo sottolineare anche la presenza della doppia ventosa. Questo modello di tiralatte ci permette quindi di estrarre il latte in maniera simultanea da entrambi i seni.

Il prodotto ha lo stesso funzionamento della versione classica, ma è dotato di due ventose che possono quindi essere usate insieme per una estrazione decisamente più veloce e ottimizzata.

Questo modello di tiralatte è presente sul mercato solo nella versione elettrica, ed è consigliato soprattutto per chi vuole conservare una quantità maggiore di latte, per chi vuole ottimizzare il processo di estrazione, o per chi, ad esempio, ha dei gemelli e per forza di cose ha bisogno di più latte.

Il costo di questa versione è maggiore rispetto al modello con una sola ventosa, ma è di certo molto utile in alcune situazioni. Chi ha un lavoro full time e quindi starà via tante ore, ha bisogno di conservare più latte. Ma può essere utile anche per chi non ha voglia di allattare al seno di notte e preferisce scaldare il latte estratto e somministrarlo al bambino con il biberon.

Insomma, le esigenze sono diverse e la tecnologia ha fatto in modo di accontentarle tutte.

Gli accessori

Quando ci troviamo di fronte alla scelta di acquistare un tiralatte è necessario pensare a tutte le variabili possibili e valutare le esigenze e i vari modelli disponibili di cui abbiamo parlato precedentemente.

Tra le variabili da valutare c’è anche la presenza degli accessori. In alcuni casi infatti, nella confezione del tiralatte, possiamo trovare anche altri piccoli prodotti. Questi risultano molto utili e che, se compresi, ci risparmiano una ulteriore spesa.

Gli accessori possono essere compresi sia nella versione manuale che in quella elettrica e si tratta principalmente di:

  • tettarelle 
  • biberon 
  • coppette assorbi latte 

Nei primi due casi si tratta di prodotti sempre utili che ci permettono di sigillare immediatamente il latte estratto. La coppetta assorbi latte è invece un piccolo accessorio che va posizionato sul capezzolo. Esso serve per evitare che la fuoriuscita di latte in maniera spontanea dal seno possa sporcare i vestiti o il reggiseno.

Il costo di un tiralatte

Il prezzo del tiralatte è variabile e cambia in base alle varie caratteristiche di cui abbiamo parlato nei blocchi precedenti.

In primo luogo, c’è una differenza sostanziale tra la versione manuale e quella elettrica. Nel primo caso possiamo inserire il prodotto in una fascia di prezzo medio/bassa. Se ci pensiamo non si tratta di un prodotto eccessivamente costoso, anche perché i materiali usati sono comunque facilmente reperibili. Il funzionamento è manuale ed è per questo che il costo è comunque basso.

La versione elettrica risulta più costosa proprio perché dotata di un motore che aziona la macchina e di una batteria ricaricabile. In questo caso il prezzo può essere più alto e possiamo inserirlo invece in una fascia di prezzo medio/alta. 

La variazione di prezzo dipende anche dalla presenza della doppia ventosa, dal numero di accessori compresi nella confezione, e dal marchio.

Come per tutto ciò che riguarda un bambino e la salute sua e della neomamma, è sempre consigliabile affidarsi a prodotti di qualità. Prodotti che siano stati realizzati nel modo più sicuro possibile. Spesso la qualità si lascia pagare un po’ di più. E’ bene anche considerare, però, che si tratta di un prodotto duraturo nel tempo.
Teresa Russo

Sono Teresa e sono napoletana. Sono appassionata da sempre di libri, cucina e lifestyle. Mi piace chiacchierare e condividere le mie opinioni con gli altri. Il confronto è la via migliore per fare la scelta giusta e consigliarsi con gli altri è sempre utile. Sono molto attiva sui social media e sui miei profili parlo di tante cose, scambio consigli con la mia community e mi diverto. Il momento preferito della giornata per me è la colazione, che sia a casa o al bar amo svegliarmi con il mio cappuccino.

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